Impazza sul web “Casa di Zela”
Come molti altri musei in tutta Italia, anche il museo “Casa di Zela” propone a chi è interessato contenuti in formato digitale consultabili direttamente da casa. Si possono trovare in rete alcune “pillole” dei piccoli video nei quali Ernesto Franchi, il collezionista che ha creato il museo con gli oggetti raccolti nel corso della propria vita, in particolare andando sulla pagina Facebook “Casa di Zela“, su Youtube sul canale “Museo Casa di Zela” o sul sito www.museocasadizela.it.
“Stiamo mettendo in atto un’iniziativa che hanno già preso molti altri musei italiani – racconta Claudio Rosati, storico dell’associazione Amici Casa di Zela – e siamo i primi e gli unici nel pistoiese a fare una cosa del genere. Siamo stati avvantaggiati perché era da un anno circa che stavamo creando contenuti digitali da diffondere in rete. Abbiamo nel museo circa 7000 oggetti di vita quotidiana e di lavoro e abbiamo deciso così di fare dei piccoli video, delle pillole da 2-3 minuti ciascuno, dove Ernesto Franchi spiega la funzione dell’oggetto anche da un punto di vista della sua importanza nella storia umana dello scorso secolo. Con l’occasione della quarantena, abbiamo deciso di iniziare a diffonderli sui nostri canali Facebook, sul sito e su Youtube”.
Sul sito internet c’è un piccolo filmato d’autore che si trova solo lì e che ripercorre la storia del museo e di Ernesto Franchi ed è stato realizzato dal filmmaker professionale Yuri Parrettini.
“Abbiamo avuto una buona risposta di pubblico – conclude Claudio Rosati – infatti ci hanno visto un po’ in tutte le parti d’Italia e abbiamo avuto più di un migliaio di visualizzazioni e per un museo etnografico, che non possiede cioè opere d’arte, è un numero abbastanza alto”.
Tra i vari video c’è la spiegazione dell’uso di una vasca dei pesci (dove venivano conservati, poiché non c’erano frigoriferi); la spiegazione dei molti arnesi e utensili e del loro utilizzo nei vari lavori, alcuni ormai scomparsi; uno sulla rimessa dove sono presenti molti attrezzi contadini; la vetrina del ghiaccio, la bici da chincagliere e l’ospedale militare da campo della prima guerra mondiale.